Cosa vedere a Istanbul: tra bazar, hammam e poesia del quotidiano

Tra l’eco dei minareti, il tintinnio dei cucchiaini da tè e le grida dei gabbiani, Istanbul si svela realmente solo a chi ha la pazienza di fermarsi e rallentare lo sguardo. La città, situata a cavallo dello stretto del Bosforo, non si riduce ai suoi monumenti (seppur magnifici e meritevoli di un’attenta visita): la sua ricchezza più profonda si scopre nei dettagli, nei passaggi tra un quartiere e l’altro, nei silenzi ovattati di un hammam o nella luce che filtra tra le stoffe esposte al Gran Bazar. Per sapere cosa vedere a Istanbul non è spesso sufficiente affidarsi ad una guida cartacea: occorre trovare sul posto persone di fiducia e, magari, lasciarsi trasportare dalle suggestioni poetiche dei grandi artisti turchi.

Alcune tra le esperienze da fare a Istanbul, infatti, sono sorprendenti proprio perché silenziose, intime, quotidiane. Visitare la Moschea Blu, l’Ippodromo, la Cisterna Basilica e alla magnifica Ayasophia è imprescindibile, ma poi perché non fare qualcosa di diverso? Attraversare in battello lo stretto che unisce i continenti, ascoltare i muezzin al tramonto mentre il profilo della città si tinge d’oro, rilassarsi su un cuscino nel cortile di un hammam profumato di sapone d’olio d’oliva…ecco solo alcune delle emozioni che la vecchia Costantinopoli può offrire. Istanbul è generalmente descritta come un luogo sospeso tra Oriente e Occidente, ma forse è più esatto dire che vive in un equilibrio tutto suo tra memoria e presente, tra rumore e respiro.

La vera Istanbul è quella che si nasconde nelle sue ombre” (Orhan Pamuk, Istanbul).

 

Il Gran Bazar: un labirinto di colori, storie e spezie

Tra le cose da vedere a Istanbul spicca il Gran Bazar ed entrare nei suoi meandri è un po’ come attraversare la soglia di un mondo parallelo. Nella parte coperta a volte decorate, quella storica e più conosciuta, ci si muove in un labirinto di pareti e soffitti affrescati, scoprendo botteghe che sembrano uscite da Le Mille e una Notte. I venditori espongono tappeti, ceramiche, lanterne, pantofole, pregiati gioielli in filigrana e immensi banchi di spezie sistemate in perfette geometrie cromatiche.

È il luogo ideale dove trovare un bel souvenir. Anche se i prezzi non sono tra i più bassi della città, la qualità dei prodotti è eccellente e in molti banchetti è anche possibile pagare con carta di credito. La zona coperta del Gran Bazar è estremamente sicura da esplorare, anche se è facile perdersi tra le sue stradine…ma i mercanti sono in genere più che felici di dare indicazioni ad un turista in difficoltà. Chi non ama contrattare (consuetudine tipica nelle città di cultura mediorientale) non dovrà preoccuparsi perché nella maggior parte dei casi i prezzi sono esposti chiaramente.

I viaggiatori più temerari, però, possono scegliere di varcare una delle tante uscite laterali per ritrovarsi in una realtà un po’ diversa, meno patinata ma forse per questo ancora più autentica. Fuori dalla zona coperta, il bazar si estende in un reticolo fitto di vie affollate, tra bancarelle mobili di giocattoli e sigarette sfuse, negozi di tessuti all’ingrosso o di antiquariato e laboratori artigianali. La zona all’aperto è frequentata quasi unicamente dagli abitanti del posto, ma visitarla è una delle più interessanti esperienze da fare a Istanbul se si desidera scoprire la sua vera quotidianità. Dove altro ci si potrebbe soffermare su un anziano calzolaio all’opera, su una donna che sceglie la stoffa più raffinata per l’abito da sposa, su un venditore ambulante che serve çay (tè bollente) ai passanti?

Qui occorre fare più attenzione alla borsa e al portafogli, soprattutto nelle ore di punta, ma ne vale davvero la pena perché è proprio in quest’equilibrio tra bellezza scenografica e vita reale che il Gran Bazar rivela tutta la sua anima.

 

Il Mercato delle Spezie: profumi, voci e memorie del passato

Più compatto e più profumato, il Mercato delle Spezie o, come lo chiamano gli abitanti della città, il Bazar Egiziano, è una tappa dove soffermarsi per risvegliare i sensi. L’edificio in cui si trova risale al XVII secolo e si trova nel quartiere di Eminönü, nei pressi della Yeni Jamii e dunque facilmente raggiungibile a piedi per i molti turisti che scelgono di soggiornare a Sultanahmet. Al suo interno, ci sono decine di botteghe colme di aromi e colori che vale davvero la pena di esplorare.

L’atmosfera, come si diceva, è più raccolta rispetto al Gran Bazar, ma non per questo meno intensa: al profumo dolce della cannella (un altro ottimo souvenir da portare a casa!) si mescola quello più pungente del cumino, ma si trovano anche banchi traboccanti di zafferano, di curcuma, di pistacchi, di frutta secca e di dolci tradizionali come il lokum alla rosa. Chi è interessato alle tisane e ai rimedi naturali troverà tè e preparati di mille varietà, tipo melograno, rosa e salvia, nonché prodotti di bellezza come creme e maschere alla bava di lumaca, tipiche della Turchia.

Uscire dal mercato carichi di pacchetti e fermarsi a riposare nella piazza della Yeni Jamii è rigenerante. La sera, i bambini giocano mentre famiglie e coppiette acquistano dai venditori ambulanti pacchetti di mangime per gabbiani a pochi spiccioli. Sedersi e apprezzare questa atmosfera è senz’altro una delle più belle esperienze da fare a Istanbul.

 

Gli hammam di Istanbul: il piacere antico del vapore

Nel calore umido di un hammam, il corpo si abbandona e l’anima respira”. Così recita un anonimo detto turco, che racchiude l’essenza di uno dei rituali più antichi e affascinanti della cultura locale. Chi ha almeno tre o quattro giorni di tempo da passare in città, scoprirà che rigenerarsi in un hammam è una delle migliori cose da fare a Istanbul. I bagni locali non sono semplici luoghi in cui lavarsi: sono spazi di lentezza, architetture raffinate, esperienze sensoriali e rigeneranti.

Alcuni hammam storici sono segnalati dalle guide turistiche e meritano senz’altro una visita. Per esempio, il Cağaloğlu Hamami, uno dei più grandi e risalenti all’epoca dell’Impero Ottomano. È nei pressi di Sultanahmet, facile da raggiungere  per la sua vicinanza alla zona più visitata, e non manca di affascinare per la sua bellezza, tra cupole decorate da cui filtrano le luci e marmi pregiati. Un trattamento in questo storico hammam è piuttosto abbordabile e include vapore, bagno freddo, scrub con guanto di kese e massaggio schiumoso, per un’esperienza tradizionale completa.

Coloro che cercano un ambiente altrettanto suggestivo ma meno inflazionato, possono affidarsi al Kilic Pasa Hamami, che si trova nel quartiere di Tophane (vicino al porto). Fu costruito dal celebre architetto ottomano Sinan nel XVI secolo ed è oggi stato restaurato con grande cura. Frequentato principalmente da turchi benestanti, ma anche da alcuni viaggiatori attenti alla qualità, l’hammam è gestito in maniera impeccabile, con trattamenti di qualità, che uniscono trattamenti antichi e comfort più contemporanei, e un’accoglienza gentile e genuina.

Ma chi, a Istanbul, desidera fare un’esperienza ancora più autentica, può scoprire i numerosi hammam di quartiere, del tutto sconosciuti ai turisti. Tra questi, uno dei migliori è l’Aziziye Hamami, che si trova nella parte asiatica della città. Piccolo e semplice ma curato, conserva ancor oggi l’atmosfera conviviale tipica dei bagni, dove si partecipa ai trattamenti come ad un evento sociale, chiacchierando, bevendo çay e lasciandosi andare ad una pausa forse meno esotica, ma più profondamente umana.

 

Il tram storico: un viaggio nel tempo tra Istiklal e nostalgia

Sulla lunga arteria pedonale di Istiklal Caddesi, dove i visitatori troveranno caffè moderni, negozi di brand locali e internazionali e palazzi di ispirazione mitteleuropea, passa ancora oggi un tram rosso che sembra uscito da una vecchia cartolina. Si tratta del cosiddetto “tram nostalgico”, un veicolo d’altri tempi che collega piazza Taksim a Tünel con un andamento lento e regolare. Una corsa sul tram permette di spostarsi tra i due punti della città, ma rappresenta di per sé un’esperienza poetica.

Tra le esperienze da fare a Istanbul, questa è certamente una delle più singolari. Le campanelle del convoglio accompagnano il passo dei pedoni, i bambini si arrampicano per gioco sulle pedane posteriori, i passeggeri osservano in silenzio le vetrine scorrere, tra suonatori di trada, odore di castagne arrosto e voci in tante lingue diverse. Gli interni del tram, dai sedili retrò di legno lucidato, contribuiscono a creare l’illusione del tempo che si è come fermato. Un tragitto difficile da dimenticare.

 

Sul Bosforo: il traghetto e il ponte che uniscono due mondi

Istanbul non sarebbe tale senza il Bosforo. Lo stretto che separa Europa e Asia si dipana come una linea liquida che accompagna la vita della città, una presenza costante e mutevole che riflette il cielo e i vapori della città. Attraversarlo è semplice: i visitatori non dovranno fare altro che salire a bordo di uno dei traghetti pubblici che fanno la spola tra il lato occidentale e quello orientale. Il tragitto più classico è quello tra Eminönü e Uskudar (un quartiere povero ma affascinante) o Kadikoy (una zona più turistica e ricca di negozi e mercatini).

A seconda della stagione, si può viaggiare all’interno del traghetto o sul ponte. Gli spazi sono ampi e c’è tutto il tempo per apprezzare la traversata, in mezzo agli abitanti del posto: studenti, lavoratori, venditori di simit (il caratteristico pane al sesamo). Il panorama offre palazzi storici, minareti e ville ottomane.

C’è un altro modo per attraversare il Bosforo: passare sul ponte. Lo si può fare sia in taxi che in autobus o in auto a noleggio, mentre il passaggio a piedi è attualmente proibito. Il ponte è imponente e moderno e rappresenta un modo completamente diverso per vivere l’emozione del passaggio da un continente all’altro.  È splendido anche di notte, con la sua ricca illuminazione.

Ai viaggiatori in cerca di riposo e pace, sono dedicate queste parole di Orhan Pamuk: “La vita non può essere poi così male, pensavo di tanto in tanto. Qualunque cosa accada, posso sempre fare una lunga passeggiata lungo il Bosforo” (Istanbul).

 

Cos'altro vedere a Istanbul per apprezzarne ombre, luci e poesia

 

Sono tante al mondo le città che ispirano romanzi e racconti. Istanbul, in particolare, è stata narrata e descritta dal nobel Orhan Pamuk, nato e cresciuto tra le sue vie, che ha reso la città la protagonista principale delle sue opere: una protagonista viva, stratificata, magnifica e piena di contraddizioni. Chi, ad esempio, conosce Il Museo dell’Innocenza, sa quanto la città possa essere lo sfondo intimo e struggente di una storia d’amore. Non citiamo questo titolo a caso, perché tra le esperienze da fare a Istanbul, oltre alle istituzioni più note, c’è proprio una piccola collezione aperta dallo stesso Pamuk.

I visitatori che si avventurano nel quartiere di Çukurcuma, non lontano da Piazza Taksim, possono visitare una versione tangibile de “Il Museo dell’Innocenza”, un edificio silenzioso e affascinante dove una raccolta di oggetti quotidiani racconta la storia d’amore attraverso la memoria. E non è assolutamente necessario conoscere il libro per apprezzare la visita, perché la collezione, altamente interattiva e coinvolgente, affascinerà anche chi non è appassionato di letteratura, attraverso la scoperta della bellezza delle piccole cose. Buono a sapersi: chi possiede una copia del libro ha diritto all’ingresso gratuito.

Insomma, tra mercati, hammam, angoli meno turistici e atmosfere tutte da scoprire, si invita davvero i viaggiatori a lasciarsi guidare da questa poesia del quotidiano: Istanbul non mancherà mai di sorprendere con la sua magia. E, per chi preferisce non avventurarsi da solo, si consiglia di esplorarla attraverso un tour organizzato da Van1, che, grazie alla disponibilità di guide locali  e di itinerari fatti su misura, rende possibile un’esperienza diversa dal solito in questa stupenda destinazione.

 

 

 



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