Il Bryce Canyon National Park: un’avventura mozzafiato nello Utah

Situato nello Stato occidentale dello Utah, il Bryce Canyon National Park è una delle meraviglie naturali più affascinanti di tutti gli Stati Uniti d’America. Rinomato per le sue tipiche formazioni rocciose (chiamate “hoodoos”), il luogo offre ai visitatori paesaggi molto particolari, oltre ad una ricca storia geologica e culturale. Prima di organizzare una visita, magari integrandola all’interno di un itinerario in self drive della West Coast degli USA, è utile conoscere alcune informazioni sulla storia del parco e sulle sue principali attrazioni.

La storia del Bryce Canyon, tra nativi americani e mormoni

Prima che arrivassero gli europei, la zona dell’attuale Bryce Canyon National Park era abitata da diverse tribù di popolazioni native, in particolar modo dagli Anasazi e dai Payute meridionali. Purtroppo non conosciamo molti dettagli sulla vita quotidiana di questi abitanti, ma è affascinante sapere che essi consideravano le tipiche formazioni rocciose del canyon come sacre, praticando una forma di panteismo e integrando il paesaggio naturale nelle loro tradizioni culturali. Ad esempio, per i Payute gli hoodoos erano persone trasformate in pietra a causa della loro disobbedienza alle leggi divine, emanate da spiriti e forze della natura che proteggevano l’area.

Con la progressiva espansione in direzione della West Coast degli USA, furono i coloni mormoni i primi abitanti occidentali a trasferirsi nella regione. Anche il nome del canyon risale a questo periodo, quando il pioniere mormone Ebenezer Bryce si stabilì qui nel 1874, per sfuggire alle persecuzioni religiose. Ebenezer adibì la zona a pascolo del bestiame e si dedicò alla raccolta del legname (un contributo essenziale per la creazione delle prime infrastrutture) così che, con il tempo, il posto divenne noto tra i locali con il nome che lo caratterizza ancora oggi: “il canyon di Bryce”.

Nel 1923, il governo degli Stati Uniti decise di conferire un riconoscimento all’unicità e alla bellezza del luogo, motivo per cui designò l’area come Monumento Nazionale. Ma fu solo pochi anni dopo, per la precisione nel 1928, che il Bryce Canyon ottenne ufficialmente lo status di Parco Nazionale, con lo scopo di proteggere le sue straordinarie formazioni geologiche e la ricca biodiversità presente sul territorio. Tutto ciò è ancora attuale, poiché con l’aumento del turismo le misure di protezione dell’ambiente sono state rafforzate, anche attraverso la creazione di programmi di educazione ambientale per sensibilizzare i visitatori sull’importanza della conservazione di questo territorio.

 

Geologia e formazioni rocciose del Bryce Canyon

Includere il Bryce Canyon National Park in un itinerario in self drive della West Coast è davvero un’ottima idea. Il posto è semplicemente magico, chiamarlo semplicemente “canyon” è in realtà riduttivo perché il parco è in realtà composto da una serie di anfiteatri naturali, disposti in modo scenografico lungo tutto il margine orientale dell’altopiano di Paunsaugunt.

La caratteristica più distintiva del parco sono i già citati hoodoos, sottili torri di roccia che si ergono dal fondo degli anfiteatri. Essi sono il risultato di un processo di erosione durato milioni di anni, ad opera di agenti naturali quali l’acqua, il ghiaccio e il vento, che hanno via via scolpito la roccia sedimentaria conferendole forme bizzarre e affascinanti. I loro tipici colori, che variano dal rosso al bianco, sono invece causati dalla presenza di diversi minerali all’interno della roccia.

Forse non tutti i visitatori sanno che il fenomeno di erosione del Bryce Canyon continua ancora oggi. Tale processo è stato chiamato dai geologi “frost-wedging” ed è uno dei principali fattori che contribuiscono a modellare il paesaggio del parco. Si chiama così perché d’inverno l’acqua che si infiltra nelle crepe si congela (frost) e si espande, contribuendo così all’ulteriore frammentazione delle formazioni rocciose, alcune delle quali diventano col tempo sempre più fragili.

Per buona parte dell’anno, il ghiaccio è parte naturale del paesaggio del Bryce Canyon. Ciò è dovuto anche alla sua posizione (compresa tra i 2400 e i 2700 metri sopra il livello del mare) che influisce notevolmente sul clima: le estati sono brevi e miti (raramente si raggiungono i 30°C), ma gli inverni sono tipicamente lunghi e rigidi, con nevicate abbondanti e temperature al di sotto dello zero. Visitare il parco in questa stagione dipende dalle preferenze dei visitatori, ai quali si consiglia di prepararsi con l’abbigliamento e l’attrezzatura idonea.

 

La meravigliosa biodiversità del Bryce Canyon, tra flora e fauna

 

Il Bryce Canyon si rivela un autentico paradiso per tutti gli amanti della natura, soprattutto per ammirare specie rare in un contesto protetto e autentico. Tra le piante più comuni vi si trovano i pini della varietà ponderosa, gli abeti Douglas e le maestose querce Gambel. I prati alpini del canyon, poi, sono l’habitat ideale per numerosi tipi di fiori selvatici, tipo la lupinella e il giglio mariposa.

Ma è soprattutto la ricchezza della fauna ad attirare i visitatori. Oltre alla possibilità di svolgere birdwatching (avvistando l’aquila reale, il falco pellegrino e il gufo maculato) gli animali tipici che si possono avvistare tra le formazioni rocciose del Bryce Canyon sono i cervi mulo, i puma, vari tipi di roditori le volpi rosse; gli escursionisti più fortunati, infine, potranno imbattersi persino nel raro leone di montagna, un esemplare selvatico e particolarmente schivo.

 

Bryce Canyon: percorsi e avventure per tutti i livelli

Esplorare il Bryce Canyon a piedi è sicuramente il modo migliore per immergersi nelle sue bellezze naturali. Tutti possono approcciarsi ai suoi sentieri, poiché ve ne sono di diversi tipi, adatti ad ogni esigenza e livello di esperienza. Iniziamo da una panoramica completa dei percorsi più semplici, adatti a tutta la famiglia.

·       Bristlecone Loop Trail. Si tratta di un circuito lungo circa 1,6 km, che si snoda attraverso una foresta ricca di abeti subalpini. Il nome del sentiero deriva da una varietà di alberi, i pini bristlecone, da alcuni definiti “gli alberi più antichi del mondo”.

·       Mossy Cave Trail. Anche questo è un sentiero breve (circa 1,3 km) che conduce ad una suggestiva grotta muschiosa dove scorre una piccola cascata. È perfetto per chi desidera ammirare le meraviglie del Bryce Canyon senza addentrarsi troppo nel parco, anche se spesso è affollato nelle ore di punta.

·       Navajo Loop Trail. È un percorso circolare di circa 2,2 km ed è uno dei più popolari del parco, perché il suo itinerario conduce i visitatori verso formazioni rocciose famose, tra cui il Wall Street, il Twin Bridges e il Thor’s Hammer.

·       Queens Garden Trail. Attraverso i suoi 2,9 km consente di ammirare attrazioni uniche, come ad esempio il cosiddetto “Castello della Regina”.

·       Rim Trail. Sebbene più lungo dei precedenti (8,9 km) il Rim Trail offre la possibilità di visitare il parco anche a persone con mobilità ridotta, dal momento che una parte del suo percorso (la sezione tra Sunrise e Sunset Point) è pavimentata e attrezzata allo scopo.

Chi invece desidera cimentarsi in un’avventura più impegnativa alla scoperta del Bryce Canyon National Park, può scegliere una delle seguenti escursioni.

·       Fairyland Loop Trail. Un percorso affascinante nella sezione nord del parco che attraversa, per un totale di 12,9 km, l’intero anfiteatro di Fairyland con le sue impressionanti formazioni geologiche.

·       Peek-a-boo Loop Trail. Ecco l’itinerario ideale per ammirare da vicino i famosi hoodoos (soprattutto quelli noti come Wall of Windows, Three Wisemen e The Cathedral) e ammirare le viste panoramiche offerte nei pressi di Inspiration Point e Bryce Point.

·       Riggs Spring Loop. Si consiglia di dedicare un giorno intero a questa escursione, poiché il percorso, che attraversa le famose Pink Cliffs, è lungo ben 14,2 km.

·       Under-the-Rim Trail. Terminiamo con il percorso più impegnativo di tutto il Bryce Canyon, l’Under-the-Rim Trail, lungo 37 km e adatto unicamente ad escursionisti esperti in grado di pianificare con cura il proprio percorso, la gestione dell’acqua e il campeggio.

 

I cieli stellati visti dal Bryce Canyon

Lontano dalle luci e dall’inquinamento delle città, il Bryce Canyon offre la possibilità di ammirare viste spettacolari della volta celeste. Chi è appassionato di astronomia, può organizzare la propria visita in base ai programmi di osservazione astronomica organizzati dal parco, chiedendo al Visitor Center o facendosi aiutare dal proprio tour operator. È comunque importante sapere che la prenotazione è obbligatoria e che è bene arrivare in anticipo di circa 15-30 minuti.

In media, il Bryce Canyon National Park organizza un centinaio di programmi astronomici all’anno, che si tengono in primavera, estate e autunno, in genere nelle giornate di martedì, giovedì e sabato. Sono condotti da ranger certificati del parco e comprendono una presentazione multimediale di 45 minuti, seguita quindi da una sessione di osservazione al telescopio che dura circa 90 minuti.

L’esperienza dell’osservazione del cielo è consigliata per la sua intensità e bellezza, in modo particolare nelle notti senza luna (o comunque in prossimità della luna nuova), quando è possibile ammirare fino a 7500 stelle insieme alla brillante fascia della Via Lattea. Senza contare i pianeti, soprattutto Venere e Giove, che possono essere così luminosi da proiettare ombre sulla superficie terrestre.

Oltre alle frequenti sessioni di osservazione, il Bryce Canyon National Park ospita ogni anno, da 16 anni, un Festival dell’Astronomia, evento imperdibile per tutti gli appassionati del cielo notturno.

 

Consigli per la visita

Soprattutto per chi non è esperto di escursioni nella natura, è consigliabile organizzare la visita al Bryce Canyon all’interno di un tour organizzato, meglio ancora se con guida in italiano, per apprezzare al meglio tutte le bellezze del posto e ricevere consigli ed eventuale supporto nella propria lingua madre. È comunque attivo tutti i giorni il Visitor Center, con orari che variano a seconda della stagione, che dispone di mappe dettagliate e informazioni su tutti i sentieri.

Per muoversi al meglio all’interno del parco, la modalità più pratica è servirsi delle navette gratuite messe a disposizione durante l’alta stagione. Chi sta affrontando un tour in self drive degli USA può lasciare comodamente l’auto al parcheggio del Visitor Center e sfruttare il servizio per godersi il parco senza pensare alla guida.

Ecco infine alcune raccomandazioni d’obbligo:

·       altitudine: si consiglia di mantenere una buona idratazione e di prendersi il tempo necessario per acclimatarsi;

·       protezione solare: l’altitudine elevata comporta anche una maggiore esposizione ai raggi UV, motivo per cui è bene attrezzarsi con crema e cappello;

·       fauna selvatica: i ranger raccomandano di mantenere sempre una distanza di sicurezza e di evitare di avvicinare gli animali offrendo loro del cibo.

 

Includere Bryce Canyon in un itinerario nella West Coast degli USA

Bryce Canyon è senza dubbio una tappa imperdibile. Ecco alcune opzioni per visitare al meglio questo parco:

·       Tour in self drive da Las Vegas a Bryce Canyon, magari guidando attraverso lo splendido Zion National Park,

·       West Coast Fly and Drive, raggiungendo il parco da Los Angeles, Las Vegas o Salt Lake City,

·       Tour con guida in italiano organizzato da Van1, che interessa diverse mete dell’ovest degli USA e include tra le sue tappe proprio Bryce Canyon National Park.



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